venerdì, novembre 10, 2006

Il mago, il conte e lo sparagnino

Oggi c'è fermento nella torre sdraiata di Cusanum. Il bizzoso conte pimpante come un giovincello tutto pepe, in occasione della visita del gran duca da'Bruss, fin dalle prime ore del mattino scaldava il suo trono con fare operoso.
Nella sua stanza segreta intanto il Mago Marcellus consultava le stelle in cerca di lieti presagi, ma in esse curiosamente oggi leggeva soltanto uno strano messaggio in una lingua sconosciuta "Appi Bordai tu iu". Turbato dalle stelle che sembrano prendersi gioco di lui, indossata la nuova veste si reca al cospetto del duca.
Lungo il percorso incontra un addombrato Samuelino che con fare sparagnino continua a parlare da solo:
"non posso! non è che non posso, non voglio!...non voglio!...no...non posso!! non voglio...!"
preoccupato il mago lo interroga:
"cosa c'è? cosa ti turba?"
"vedrai...non posso...non voglio"
"!?!".
Lasciato il samuelino a spasso col suo destino, il mago arriva alle dorate porte della sala delle udienze...aperte...viene accolto da un velo di buio..."ma dove sono tutti"...
all'improvviso tutte le luci si accendono e una voce di mille voci si alza dalle ombre che pian piano diventano visibili:
"AUGURI"
Auguri Marcello

1 commento:

Marcello Zenoni ha detto...

commovente, grazie davvero!

Che poi il Conte c'era davvero, ma stava contando delle strane carte quando sono entrato...fatture mi pare...